mercoledì 1 giugno 2011

Pole dance è studio: carta, penna e tacchi.

In un giorno di riposo voluto eccomi qui, dopo cena, a mettere ordine tra le mie idee.  Tra le mie idee e, dimenticavo, i miei appunti.

Già, perchè la Pole Dance, quella fatta con il cuore e con la testa, è anche studio. E' interpretare i passi, comprendere i punti di contatto tra la pelle e il palo (sempre diversi e mai scontati), identificare i muscoli coinvolti e capire ed imparare ad usarli.

La Pole Dance è studio, logica, ragionamento.
Sono sommersa di appunti del mio ultimo workshop internazionale che ancora devo riordinare. Elenchi di
movimenti, passi e strusciamenti e strisciamenti vari, non codificati, che io codificherò da sola, per me e per le mie ragazze.

Una lista di dei desideri: passi da provare, mosse da imparare, fogli di coreografie da mostrare, di competizioni ed esibizioni.
Una sequenza pensata e ragionata che alla fine di tutto io non seguirò, perchè studiare è bene ma improvvisare  è meglio.

Prima studia, poi balla. Senti la musica e vai.

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